Saranno possibili nuove cure per osteoporosi e artrite
Saranno possibili nuove cure per osteoporosi e artrite
La lunga caccia alle staminali umane che producono ossa e cartilagine è finalmente giunta al termine: ricercatori della Scuola di Medicina della Stanford University sono riusciti a isolare le cellule, precedentemente osservate solo nei topi, dalle ossa di esseri umani adulti e ad ottenerle anche da staminali pluripotenti indotte. La ricerca, pubblicata sulla rivista Cell, apre la strada a nuovi trattamenti che mirano a rigenerare ossa e cartilagine in malattie legate all'età, come l'osteoporosi e l'artrite, o in lesioni come le fratture. I ricercatori guidati da Charles Chan hanno finalmente riempito il vuoto di conoscenza legato alle cellule staminali di ossa e cartilagine, i cui processi di regolazione restavano finora quasi del tutto sconosciuti. Infatti a differenza di alcuni vertebrati, che possono rigenerare intere porzioni dei propri arti, in topi ed esseri umani il tessuto scheletrico ha un potenziale più limitato: riesce a riparare solo danni piccoli o moderati e il tessuto cartilagineo negli adulti ha una capacità rigenerativa quasi nulla. I ricercatori vedono già un futuro in cui l'artroscopia, una procedura poco invasiva in cui una minuscola telecamera o uno strumento chirurgico, o entrambi, vengono inseriti in un'articolazione, possa includere l'iniezione di cellule staminali che avranno il compito ad esempio di rigenerare la cartilagine. "Spero che entro i prossimi dieci anni o giù di lì questa nuova fonte di cellule possa davvero cambiare le carte in tavole nella medicina rigenerativa", commenta Michael Longaker, uno degli autori dello studio. "Se potessimo usare cellule staminali per terapie relativamente non invasive sarebbe un sogno che si avvera".
fonte: cell
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